Una bella risposta dei castellanetani ( e non) che hanno occupato l’intera sala di Palazzo Catalano per ascoltare il nostro ospite, il giornalista scrittore Gigi di Fiore, in quella che è stata la prima tappa di questo nuovo percorso intrapreso dagli Amici delle Gravine di Castellaneta: raccontare la storia del nostro sud, la storia bandita, la storia del brigantaggio.
Pubblico che ha seguito con attenzione le parole di Gigi Di Fiore mentre raccontava alcuni aneddoti del suo libro e molti racconti di vita vissuta sui luoghi dove più di 150 anni fa si consumava una guerra non dichiarata contro la gente del sud, un libro che non è un trattato sul brigantaggio, ma un insieme di storie documentate e raccontate in forma narrativa, un libro che ricalca sopratutto quella che, come riportato in copertina, è la contro storia della guerra contadina nel sud dei Gattorpardi; vicende dimostrative di ciò che accadde che fanno emergere l’altra storia del brigantaggio e quella dei Gattopardi, dei compromessi, delle ambiguità di una classe dirigente meridionale che si barcamenò tra doppi e tripli giochi di prestigio.
L’autore per raccontare questi risvolti usa come “faro illuminante” Aldo de Jaco, “secondo il giornalista studioso di quella guerra contadina, per comprendere bene le caratteristiche bisogna conoscere essenzialmente tre vicende: la prima marcia di Carmine Crocco e della sua numerosa banda fino a Melfi in Basilicata; l’eccidio di Pontelandolfo; la rivolta di Gioia del Colle in Puglia.”
Raccontare le storie della nostra terra, questa la missione della associazione Amici delle Gravine di Castellaneta, i nostri burroni permettevono luoghi sicuri dove ripararsi, lo stesso Crocco ha utilizzato i nostri territori per potersi nascondere dall’esercito piemontese.
Raccontare la storia anche attraverso qualcosa di concreto, per questo nella stessa serata gli amici delle Gravine di Castellaneta hanno voluto regalare alla comunità un sentiero dedicato ad Antonio Lo Caso detto “U’ Craparijd” , venuto da Abriola (Pz) a Castellaneta per lavorare come capraro ed in seguito divenuto brigante nei nostri territori.
Il “Sentiero del Capraro” realizzato con il CAI sezione “Donato BOSCIA” di Gioia del Colle che fa parte di un progetto più ampio per poter visitare in sicurezza i nostri meravigliosi luoghi.
E’ la prima iniziativa di questo nuovo filone che gli Amici delle Gravine di Castellaneta vogliono raccontare, altre idee sono in fase di elaborazione e visto il così largo interesse che ha suscitato l’argomento, visto il riscontro che la popolazione ha manifestato, potranno essere messe in cantiere a breve.