Come dire, é sempre lei maestosa ed imponente a fare da padrona nelle proposte Autunnali, La Gravina, il Canyon di Terra Nostra.
Una flora prevalentemente costituita da macchia mediterranea, dominante il Lentisco (Pistacia Lentiscus) un arbusto sempre verde, dove dopo una fioritura in primavera, in questo periodo sono ben visibili i suoi frutti rossi (drupe) che terminano la loro piena maturazione in inverno. A sentire i vecchi contadini, un tempo dalle drupe del lentisco una volta bollite e poi pressate si ricavava un “olio” utilizzato soprattutto come “olio per lampade” ma anche in campo alimentare, detto “l’olio dei poveri”.
Anche il Terebinto(Pistacia Terebinthus) chiamata “spaccasasso”, in questo periodo ci regala i suoi frutti di un rosso vivo.
Spiccano da lontano lungo i sentieri battuti, lo Zafferanastro Giallo (Sternbergia Lutea) una pianta erbacea perenne, in piena fioritura con i suoi petali di un giallo intenso e brillante.
Non solo, lo Zafferano (Crocus Biflorus), il Ciclamico (Cyclamen hederifolium), il Pungitopo (Ruscus Aculeatus) dalle vistose bacche scarlatte grosse come ciliegie. Insomma, una delicata esplosione di colori. Dal terreno rispuntano le foglie della Scilla(Urginea Marittima) ed Asfodelo (Asphodelus microcarpus).
Quando pensi di aver conosciuto tutto della Gravina, ecco che lei si presenta ai nostri occhi in una nuova veste. Alberi di Leccio, Carpino, Roverella, insomma un bosco incantato in uno scenario di colori caldi di particolare fascino. Sfumature della natura che vanno dal verde al giallo, dal rosso alle diverse tonalità dei marroni e degli arancioni.
Siamo in zona Zirifico della Gravina Grande qui si può ammirare il famoso fenomeno del ‘foliage’, dove gli alberi iniziano a cambiare il colore delle loro foglie in modo spontaneo, trasformando il paesaggio in una vera e propria tavolozza mutevole di colori.